Ho chiesto questa intervista a Toty oltre un anno fa.
Avevo immaginato di incontrarla in una situazione diversa, magari per un pranzo nella zona Cit Turin dove si trova il negozio, cogliendo l’occasione per vedere dal vivo le ultime creazioni.
Invece l’incontro avviene online, dalla piccola postazione di lavoro allestita in camera da letto, il luogo dove passo la gran parte delle mie giornata di lockdown.
Toty puntuale mi aspetta dall’altra parte dello schermo. Intravedo particolari di casa sua. Indossa una giacca nera di maglina e un body bianco, ha un trucco leggero: è elegante. Ha gli occhi verdi e i capelli biondi, un fisico nervoso, insomma è la versione vichinga di Artemide. Sorride e dietro al sorriso si scorge una timidezza antica e perfettamente domata.
“Buongiorno, Toty!”
Toty sorride, inclina le testa e risponde “Ciao! Come stai?”
Seguono minuti di chiacchere tra persone amiche che si stimano.
A me Toty piace molto. Nonostante sia così giovane è un vero “carico da novanta” di quel pragmatismo limpido al quale aspiro e, proprio per questo, è l’anima di Toty Bags, brand di borse e pelletteria che ha creato insieme a suo fratello.
“Ci racconti cosa rappresenta nella tua vita Toty bags?”
Sorride, le piace questa domanda
“È la realizzazione di un sogno:nrealizzare un prodotto di qualità, originale e artigianale ad un prezzo accessibile. Voglio che le donne possano comprare gli accessori come le borse quando lo desiderano senza che questo sia impegnativo economicamente.”
Le Toty Bags sono esclusivamente in pelle, fatte a mano e i modelli sono divertenti.
“Da dove parte questa avventura?”
[Inspira, una pausa brevissima e parte come un treno.]
“Andavo ancora a scuola, avevo 16 anni e ho iniziato a lavorare come animatrice di feste per bambini.
Due anni dopo a 18 anni, appena presa la patente, ho affrontato il mio primo viaggio di lavoro! Ho guidato da sola fino a Follonica per andare a fare la mia prima stagione in villaggio turistico.
Pensa: da piccola non entravo nei negozi se non c’era qualcuno con me! Non parlavo neppure per dire quali gusti di gelato volevo.
Insomma ero affetta da una forma di timidezza paralizzante che ho superato grazie all’esperienza dell’animazione e a una persona che è stata per me un vero coach (restiamo in tema) aiutandomi a credere in me stessa e a ha fatto nascere la nuova Carlotta. In due anni sono diventata responsabile di team di animazione nei villaggi turistici e docente all’Accademia degli animatori.
Quella è stata l’esperienza da cui è nato tutto, perché ho imparato a comunicare e a farlo con amore e piacere.”
Come si arriva alle borse?
“Quando è finita la mia esperienza nell’animazione, ho affrontato un complicato periodo di transizione. Così ho cercato di guardarmi intorno e di stare un po’ al riparo con la mia famiglia. In quel periodo è nata l’dea di seguire le orme lavorative della mia famiglia, da sempre inserita nel mondo del commercio. Ho affrontato la mia prima esperienza di vendita.
Pensa Angy, un porta a porta nei negozi di Torino! Ero una ragazzina, capivo pochissimo di pelle, avevo un borsone con una decina di pezzi per la maggior parte della stagione sbagliata.
Incredibilmente qualcosa ho venduto e qualcuno di quei contatti è diventato un cliente fisso. In breve tempo ho organizzato una piccola area magazzino in un angolo del monolocale dove vivevo.
Dopo poco i volumi sono diventati più significativi, lo spazio in casa non bastava e ho affittato un magazzino vero di ben 15mq. Pensa Angy, era più piccolo di un garage. Mi ero attrezzata per una vendita online un po’ casalinga. Il mio fidanzato, un po’ per gioco, aveva creato il primo sito web e noi due passavamo le ore a scegliere i colori e contenuti.”
Come sei passata da un business improvvisato alla creazione di un vero e proprio brand?
“Per questo è stato fondamentale il ritorno in Italia di mio fratello!
Rientrava da un’esperienza di tre anni in Australia. Prima di partire aveva studiato economia e, a differenza di me, aveva un’idea chiara di cosa fosse un’azienda. Mi sono lasciata guidare e abbiamo creato Toty Bags e abbiamo iniziato a produrre le prime linee di borse nostre, le prime Toty Bags!
A quell’epoca avevo una vetrina online e incontravo le clienti su appuntamento in magazzino. Vendevamo anche nei mercatini dei centri cittadini e nelle fiere. Le richieste iniziavano ad aumentare e di conseguenza anche l’esigenza di avere un luogo di riferimento per le nostre clienti, così mio fratello ha proposto l’apertura di un punto vendita, un negozio vero e proprio.
[Pausa. Il volto di Toty si contrae impercettibilmente e il suo sguardo torna sereno mentre le labbra si increspano in un sorriso.]
Abbiamo litigato tantissimo. Io non volevo un negozio. Ero spaventata dai vincoli e dagli orari. Temevo di essere bloccata. Mio fratello non ha ceduto e ha iniziato a spingere. Procedevamo di litigio in litigio. Litigavo ma intanto cercavo idee per l’allestimento.”
Il negozio c’è, direi che ha vinto tuo fratello?
Alla fine ho accettato. Così è nato il punto vendita di via Cibrario.
Man mano che prendeva forma iniziavo a sentirlo mio e non posso dimenticare l’emozione della prima volta che ho alzato la serranda. Era sera, il vetrinista era appena andato via. Avevamo una vetrina molto bella con alcune borse Pied de poule (le famose “week end” ) e una decorazione appesa con uccellini in movimento. Era tutto illuminato!
[Ha ancora negli occhi la meraviglia di quel momento e non ho bisogno di chiedere cosa sia per lei la felicità.]
Angy, avevo fatto così tanta resistenza ed ero così contenta. Il negozio è diventato il luogo dove accogliere le “amiche”, ovvero le clienti. Ho fatto tesoro dell’esperienza nell’animazione e organizzo tanti eventi.
Il primo è stato con la pittrice, l’artista che dipinge in esclusiva sulla pelle della nostre borse (credo molto in questa linea di borse dipinte che ci contraddistingue)! Questo è un appuntamento che ripetiamo spesso. Mi piace che ci sia cibo, musica ed intrattenimento e ad Halloween abbiamo il mago e il truccatore dei bambini. Non lascio nulla al caso!!!
E il negozio di Alassio?
“Dopo aver fatto tanta resistenza, dopo sei mesi dall’inaugurazione di Torino abbiamo deciso di aprire anche ad Alassio. Alassio è una Torino estiva al mare e io volevo essere sempre vicina alle mie clienti!
Ovviamente abbiamo continuato ad essere online e abbiamo anche continuato a essere presenti alle fiere (come l’evento internazionale de “L’artigiano in fiera”). Sempre di corsa e sempre in pista…”
Si fa fatica a stare dietro a Toty, è
inarrestabile!
E ora? Come stai gestendo questo periodo di lockdown?
Angy, io sono una testarda, sono tenace e sono anche positiva. Lo sono quasi sempre. Questo lockdown è un mix di momenti down e momenti up.
Alcuni giorni sono a terra: mi manca moltissimo il lavoro e il contatto con le mie clienti e vivo l’incertezza non riprenderemo da dove abbiamo lasciato, ci sarà da costruire un nuovo mondo di cui non sappiamo ancora le regole.
Altri giorni, il mio spirito creativo gira a mille. Non si possono fare shooting fotografici professionali? Ho ripreso i due faretti che utilizzavo all’inizio e ho allestito un set in casa. Questo è un momento storico in cui siamo tutti bisognosi di contatto umano e così ho scelto di “metterci la faccia”. Ovvero sto giocando con una comunicazione in prima persona. Perché ora la cosa veramente importante ora è non lasciare solo nessuno.
Quale prodotto rappresenta meglio Toty Bags?
“La week end! La facciamo da quando abbiamo iniziato.
Si chiama Week end perché è anche la borsa per una notte fuori casa.
È un modello grande, è iniziata come borsa da passeggino per le mamme che fuori casa portano tutto quello che serve ma vogliono una borsa vera non una sacca porta pannolini! Mamme sì ma non solo.
Abbiamo declinato il modello in moltissimi pellami e colori! La vita delle donne è cambiata tanto e noi vogliamo essere con loro!”
La week end, la mia week end, è patchwork di fantasie di pelle. È la borsa dei viaggi a Milano per le lezioni e per i workshop. È la borsa che accompagna questo lavoro che amo tantissimo...
…e che, diciamocelo, ispira un po’ della ’cazzimma di Toty, che non può essere altro che un buon auspicio!
Ho chiesto questa intervista a Toty oltre un anno fa, appena l’ho conosciuta. Ho immaginato sin da subito che la sua storia potesse essere un contributo importante per lo Stage door blog. Osservare gli altri e i loro percorsi è un modo per ispirare la nostra autentica realizzazione.
Gli strumenti giusti per comunicare al mondo il tuo valore li puoi acquisire con un percorso di coaching, alla borsa che più ti rappresenta ci pensa Toty!
Vi siete mai chiesti chi è Toty?
Sono io, Toty è il diminutivo del mio nome, Carlotta
Sono una sognatrice, testarda, determinata, sportiva, amo i cani e non so cucinare!
Ho sempre avuto il sogno di creare un prodotto originale, unico, personalizzabile e di qualità ma accessibile a tutti. Adoro vedere la felicità che le donne provano indossando un accessorio ideato da me e che in questo momento non vediamo l’ora di riprendere in mano, perchè… NELLA BORSA DELLE DONNE C’E’ TUTTA LA LORO VITA❤️
Foto: Carlotta Toty Aguiari e borsa Week end
Copertina: i fratelli Aguiari in laboratorio