Ecco come ho superato questo “pazzo autunno”
Non trovo un aggettivo migliore di “pazzo” per definire questo autunno che sto per lasciarmi alle spalle.
Sono successe moltissime cose, alcune bellissime e alcune terrificanti, che hanno messo in discussione il mio approccio alla vita.
In questa altalena di emozioni positive e negative ho vacillato spesso e tenere l’attenzione sulla bussola per non perdermi non è stato facile.
Come spesso è mi accaduto negli ultimi anni, mi sono sentita molto fortunata.
Non sono immune, come credo non lo sia nessuno, dalla sensazione che nella bilancia delle emozioni pesino in modo rilevante le cose che ci fanno soffrire più di quelle che ci portano gioia. Siamo inclini ad abbatterci per una critica e spesso increduli di fronte a un complimento e leggiamo la vita come uno spartito di conferme e svalutazioni del nostro valore. Questo è naturale, anche se abbiamo una buona autostima. Anzi, a volte avere un buon livello di autostima, genera l’ulteriore quesito “come posso essere così fragile da soffrire così tanto per quello che mi accade?” oppure nei momenti buoni apre la strada all’esaltazione reattiva che è sempre “sopra le righe” e lontana dal principio, a me molto caro, della realtà.
Come mi ha aiutato il coaching nell’affrontare questo pazzo autunno in altalena tra il dolce e l’amaro?
1 – Vivere e apprezzare il momento singolo
Ho cercato di godere al massimo di tutte le cose belle che sono capitate. Ho dedicato molta attenzione nell’individuare ogni giorno quali erano i regali, a volte inattesi, che la vita mi aveva fatto. Apprezzare i successi, decontestualizzandoli dallo scenario generale, mi ha permesso di non cadere nella prospettiva del va tutto male. Il coaching mi ha aiutato ad affrontare l’emergenza costruendo un virtuoso sistema di vasi comunicanti! Le situazioni emozionalmente dispendiose venivano bilanciate dalle energie degli avvenimenti positivi.
2 – Conoscere i propri valori
Accade che la rabbia o la frustrazione ci spingano a reagire in una modalità nella quale stentiamo a riconoscerci. Avere chiari quali sono i nostri valori ci aiuta a essere coerenti e organici con noi stessi. Nulla è più crudele di permettere alle difficoltà di trasformarci in una persona che non ci assomiglia e che, se fosse di fronte a noi, non ci piacerebbe.
3 – Fare leva sui punti forti
Mettere in pista le nostre capacità non è utile solo perché ci consente di uscire vincenti dalle sfide che la vita ci chiede di affrontare, ci permette anche di “stare” in una virtuosa area di azione nella quale ci sentiamo forti e padroni dei nostri strumenti.
4 – Avere confronti importanti
Nei momenti di difficoltà possiamo contare su riferimenti per noi autorevoli? E qui intendo tutte le persone che possono essere un confronto proficuo sia il professionista tecnico (un medico, un commercialista, un avvocato, un architetto) sia il professionista nella relazione d’aiuto (un coach o un mentore) sia persone con cui abbiamo relazioni per noi dense di significato, ossia tutte quelle persone che ci possono offrire prospettive differenti e meno soggettive di quello che stiamo vivendo. Non sempre ci piaceranno le parole che ascolteremo, ma tutte insieme creeranno un humus in cui possono germogliare le nostre decisioni.
5 – Progettare
Avere uno sguardo che supera il momento. Fare piani per il dopo è la grande risorsa dell’essere umano. Significa impegnare le energie buone e dare senso positivo alla fatica dell’oggi, costruendo le basi per il futuro. Questo è il potere salvifico del progetto!
Tutto questo è stato possibile grazie allo studio (che è sempre un potente strumento per reagire positivamente alla vita) e al coaching…
… già, perché il vero potere del coaching non è quello di evitarci i brutti momenti (per quello ci sono solo gli incantesimi!) ma di uscirne bene e più forti di prima.
“Se qualcosa violentemente ti colpisce, vacillerai. Non puoi impedirlo. Puoi fare in modo di tornare prima in asse. Questo è un potere che si può allenare.”
E tu? Come fai a tornare in asse? Hai un modo per gestire il
tuo pazzo autunno?