Una delle attività che amavo di più quando facevo teatro era lavorare sul sottotesto.

Cosa è il sottotesto?

È un codice teatrale, è una partitura nascosta invisibile, parallela al significato del testo, che costruisce e restituisce l’emozione di ogni battuta del copione. Nella scelta e nella formulazione del sottotesto è il vero e più libero atto creativo della messa in scena.
Il sottotesto si fa carico di veicolare i sentimenti e le intenzioni reali dei singoli personaggi. L’interpretazione dell’attore dei personaggi restituisce al personaggio la tridimensionalità lavorando sulle infinite variazioni del sottotesto.
Il sottotesto agisce attraverso la comunicazione non verbale e paraverbale, senza modificare la composizione del messaggio verbale.
La credibilità di un attore è spesso affidata all’efficacia con cui riesce a restituire spessore al personaggio con le sfumature del sottotesto.

Perché il sottotesto è così importante?

Perché il sottotesto, meglio se non completamente allineato nel suo messaggio alle parole del copione, è per noi pubblico così importante per dare credibilità al personaggio?
Perché è proprio il sottotesto a rappresentare per noi il vero significato della comunicazione, sia quando siamo il mittente che quando siamo il ricevente.

Un contributo fondamentale sullo studio della comunicazione si deve a Edward T. Hall, antropologo statunitense che si è occupato prevalentemente di prossemica. Secondo Hall ogni cultura definisce un set di regole informali, che definisce come codice di comunicazione invisibile, che rappresenta lo schema di riferimento attraverso cui i gruppi decifrano il mondo.

High Context Cultures e Low Context Cultures

Distingue due tipi prevalenti di culture, culture ad alto contesto (High Context Cultures) e culture a basso contesto (Low Context Cultures).
Nelle culture a basso contesto tutto il significato è presente ed esplicito nel messaggio, mentre nelle culture ad alto contesto molto del significato è affidato al sottinteso, al sottotesto, alle emozioni, ai luoghi e alla comunicazione non verbale.
Una comunicazione ad alto contesto delega la maggior parte dell’informazione al contesto impoverendo il significato del messaggio.

Tocchiamo con mano cosa significa, quando ci troviamo, magari per lavoro, ad argomentare con colleghi che provengono da culture diverse dalla nostra. Ci capita così, pur nell’appiattimento comunicativo dell’inglese aziendale, di percepire il collega tedesco, nord europeo o americano come eccessivamente brutale o diretto (una specie di “pane al pane e vino al vino” poco aggraziato) e il collega indiano troppo impegnato in eccessivi salamelecchi.


Nelle comunicazioni delle culture a basso contesto:
• Il significato principale è esplicito;
• i messaggi sono strutturati, le informazioni dettagliate, e includono i termini tecnici;
• il linguaggio è diretto, efficiente, esclude fraintendimenti

Nelle comunicazioni delle culture a alto contesto:
• Il detto, il non detto e i come si dice sono tre piani della comunicazione;
• i messaggi sono lacunosi, densi e ambigui;
• La comunicazione non verbale è fondamentale
Non dobbiamo addentrarci oltre nella teoria di Hall per capire come siamo immersi in una cultura ad alto contesto.

Dietrologia? Un rischio nella comunicazione

Questo spiega il nostro apprezzamento per l’attore che riesce a restituire la molteplicità dei livelli di significato di un messaggio, questo spiega anche una nostra insana tendenza alla dietrologia (in politica, nei rapporti con i colleghi, nella vita famigliare).
Cosa avrà voluto dire oltre a quello che ha detto?
In ogni messaggio entra in gioco un livello emozionale nel quale è difficile districarsi con lucidità.
Ma il punto nella nostre comunicazioni non è solo

“Cosa mi avrà voluto effettivamente dire?”
ma anche
“Cosa avrà effettivamente capito di quello che ho comunicato?”
Già, perché alla fine, la felicità nella nostra comunicazione sta nella chiarezza e nell’autenticità del messaggio.
Lavorare sulla comunicazione con gli strumenti di coaching significa saper dosare con consapevolezza il sottotesto, padroneggiare i segnali che compongono il messaggio a tutti i livelli evitando i “rumori di disturbo”.
Sei a tuo agio quando parli in pubblico? Sei concentrato sul messaggio che vuoi tramettere? Riesci a trasmettere la tua passione al pubblico?
Il coaching applicato al public speaking serve proprio a questo: a essere padroni del sottotesto della comunicazione!

In un discorso, nulla è più interessante della tua passione.

Vuoi lavorare con me? Ti aiuterò a trovare il tuo registro comunicativo autentico!

1 thought on “Testo, sottotesto e culture ad alto contesto

  1. Intetessante analisi. Credo che il linguaggio trasformi il significato della parola. Il verbo iniziale (la radice da cui deriva si allontana) ed una che diviene corrente (…….ismo, termini inglesi, acronimi ecc) prende sopravvento pur non avendo un chiaro significato. Ciò rappresenta un grosso problema; come se di un discorso si tagliasse una testa ed una coda. Ciò capita tutti i giorni su tutte le pagine dei giornali. Titolo e sottotitolo hanno diverso significato.

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