Quando, ormai qualche anno fa, ho deciso di iscrivermi al master per diventare coach di Accademia della Felicità non avevo idea che questa sarebbe effettivamente diventata la mia professione principale né che mi sarei tanto appassionata al metodo.

Vivevo un momento complicato in azienda e, avendo già fatto un paio di percorsi di coaching, consideravo che qualche strumento in più avrebbe potuto essermi utile a muovermi meglio nella situazione.
Di lezione in lezione mi appassionavo e, seguendo il mio bisogno di vivere fino in fondo le esperienze, ho intrapreso il tirocinio. Inutile scrivere che non mi sono più fermata.

Quando mi sono accorta che i coachee e il coaching erano i catalizzatori di tutte le mie riflessioni, ho colto un segnale chiaro: il coaching avrebbe dato valore al mio futuro.

In ogni caso, soprattutto all’inizio, ho creduto che, vista l’esperienza maturata in azienda, mi sarei occupata principalmente di career coaching. Avrei supportato le persone a migliorare la loro vita all’interno delle aziende, a essere più efficaci nelle loro attività e a comunicare il loro valore nelle organizzazioni in cui operavano.
Così è stato e questo è quello che ancora faccio per i miei coachee, anche se parto da una prospettiva diversa. La sofferenza di molti individui è motivata dall’’impossibilità di esprimersi pienamente, di essere autentici e di realizzare la loro parte migliore nell’ambito lavorativo.

Si dimenticata il talento, non si è consapevoli di averlo o si teme che sia d’intralcio nel realizzare i loro progetti di vita già disegnati.

Ho provato l’urgenza di lavorare sul talento e ho visto persone rifiorire, inondare le sessioni con un fiume in piena di parole ed entusiasmo e ho visto percorsi nuovi iniziare e carriere arenate ripartire.

Oggi il talento è al centro della maggior parte dei percorsi che affronto (sia come scoperta, che come allenamento o realizzazione) e sperimento ogni giorno che ho trovato un terreno fertile dove tutti i semi raccolti nel corso del mio viaggio personale e professionale possono germogliare e essere parte di una rigogliosa vegetazione.

Con un approccio creativo (Niente si crea dal niente: la creatività è ars combinatoria -Umberto Eco 2004) è possibile far dialogare proficuamente teatro, azienda e project management.

Per questo e per spiegare meglio cosa significa per me occuparmi di talento ho scelto di raccogliere in questo articolo tutto quello che ho scritto su questo tema per il blog di Accademia della Felicità.

Spero di essere utile e di fornirti qui qualche spunto per

individuarlo

allenarlo

misurare il grado della sua realizzazione

sfatare qualche falsa credenza sulle parole

o sull’età

…e per parlarti di una relazione fondantiva

Sono sufficienti questi articoli per comunicare qual è il mio approccio?

Se hai altre curiosità, potrai soddisfarle!

Questo in Accademia della Felicità è il mese dedicato al talento e il 28 ottobre alle 13.00 sarò live con il webinar “Talento: istruzioni per l’uso” in cui potrai domandarmi tutto quello che vorresti sapere sul talento e non hai mai osato chiedere!

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