RACI: una matrice per decidere

Magari ti è capitato di aver preso decisioni che non sono ti hanno condotto dove volevi e ora a posteriori ti chiedi se hai scelto liberamente o se ti sei lasciato influenzare dagli altri oppure hai l’impressione di aver scelto una strada per fare il bastian contrario e non cedere alle pressioni esterne.

Quando dobbiamo prendere una decisione importante per la nostra vita gli approcci sono essenzialmente di due tipologie, o cerchiamo di essere totalmente indipendenti nella nostra scelta o tendiamo a considerare tutte le possibili implicazioni sulle persone che ci circondano.

Scegliere e gestire il contesto relazionale

Si tratta di due approcci diametralmente opposti. Ognuno di noi li ha sperimentati entrambi in momenti e fasi diverse della vita. In ogni caso rappresentano una parte importante della sensazione di fatica e pesantezza che associamo al concetto di scelta e di decisione!

Completa astrazione dal contesto relazionale

Soppesiamo la nostra scelta concentrandoci unicamente su noi stessi e sul nostro obiettivo, tentiamo ad oltranza di non farci condizionare e di mantenere la nostra autonomia ed indipendenza di giudizio. Prendiamo una decisione come se fossimo soli al mondo, partiamo a spada tratta ma dobbiamo subito fronteggiare un incredibile numero di problemi, che qualche volta non abbiamo la forza di risolvere.

Completa immersione nel contesto relazionale

Valutiamo tutti i pensieri delle persone intorno a noi, navighiamo a vista tra i condizionamenti, i pareri non richiesti e i giudizi esterni a noi. Nel tentativo di considerare le emozioni e la sensibilità di chi ci circonda restiamo bloccati, perdiamo di vista il nostro obiettivo o lo trasformiamo a tal punto da farne una versione tanto sfocata da non portare i risultati che vorremmo.

Inutile dire che posizioni tanto estreme producono esiti che rischiano di complicare anziché accelerare il raggiungimento del nostro obiettivo.

Un approccio strutturato al contesto relazionale

Per questo propongo una via scientifica, presa in prestito al project management ma che porta tantissimi benefici nei processi decisionali.

Oggi ti propongo ti utilizzare una matrice RACI! È uno strumento fondamentale nella gestione dei progetti e ha l’obiettivo di gestire gli stakeholder, ossia tutti coloro che a vario titolo hanno una relazione con il progetto.

RACI è l’acronimo di quattro aggettivi: Responsible, Accountable, Consultant e Informed.  Quello che ti propongo oggi è uno schema adattato ad una dimensione più individuale applicabile nel coaching e sostituisco così gli aggettivi con quattro concetti:

Responsabilità, Aiuto, Consiglio e Interferenza.

Per prima cosa dobbiamo scrivere una lista completa di tutte le persone che a vario titolo fanno parte della nostra vita. Il mio consiglio è di procedere con ordine dalla cerchia dei contatti più ristretta, alle frequentazioni fino ai fornitori di servizi che utilizziamo per la nostra quotidianità. Inseriamo tutti i nomi che ci vengono in mente senza esclusioni a priori o valutazioni rispetto alla loro importanza per la nostro benessere fisico o emotivo.

Potrebbe non importarci del pensiero di una zia che vediamo poco o di un capo con cui abbiamo un pessimo rapporto ma è importante inserire i loro nomi nella nostra lista.

Associamo a ogni nome uno o più di queste etichette.

Responsabilità: una persona per il cui benessere ci sentiamo responsabili. I figli, i partner, i genitori ma anche gli amici, eventuali risorse che dipendono da noi (collaboratori, dipendenti ecc). Non distinguiamo una dipendenza materiale da quella emotiva, hanno entrambe un peso.

Aiuto: tutte le persone dal cui aiuto dipendiamo o potremmo dipendere in seguito alla nostra decisione. I nonni dei nostri figli, dog-sitter, baby-sitter, soci, vicini di casa.

Consiglio: tutte le persone di cui vuoi il parere, a cui chiederesti consiglio, che a vario titolo sono per te importanti nella decisione. Persone la cui approvazione è per te importante.

Interferenza: tutte le persone dalle quale ti aspetti interferenze e opposizioni.

E ora? Ora è arrivato il momento di definire le strategie.

Inizia a occuparti dei nomi ai quali hai associato più di un’etichetta e valuta. Fai mente locale.
Immagina come puoi comunicare a questa persona i tuoi bisogni più autentici.
Immagina come puoi organizzarti eventualmente se non ottieni il suo appoggio o se vuoi evitare di coinvolgerla nella decisione o nei suoi effetti.
Immagina come puoi proteggere il vostro rapporto da un eventuale scontro.

Se ti stai chiedendo se questo ti porterà a non decidere mai e a restare ostaggio delle esigenze che la tua rete relazionale esprime o sottintende, la risposta è no!

Lo scopo non è raccogliere la lista delle aspettative che gli altri hanno a torto o a ragione su di noi, quanto esserne consapevoli e a gestire i nostri cambiamenti in maniera accorta e attenta al contesto, prevenendo gli scossoni emozionali, guardando in faccia le convinzioni limitanti e assumendoci la responsabilità adulta dei nostri progetti.

Gestione = libertà di azione

In una parola, gestire il nostro cambiamento e prendere decisioni che saremo in grado di perseguire senza il rischio dell’odioso refrain del “te l’avevo detto!”

Un percorso di coaching ti può aiutare a prendere decisioni e intraprendere strade che siano nella tua direzione e non contro o verso l’idea di qualcun altro.

Se sei curioso di come potresti affrontare il tuo prossimo progetto di vita, contattami e insieme capiremo come grazie al coaching e al project management puoi affrontare il prossimo progetto di vita!

Gestire è una via per essere liberi!

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