Quanto sono fastidiosi gli intercalari in un discorso? Quanti ne usiamo noi in prima persona nei nostri speech? Esiste una cura efficace? In questo articolo voglio offrirti qualche strategia specifica per eliminare gli intercalari dalla nostra pratica di public speaking!

Gli intercalari? Cosa sono?

Gli intercalari sono quelle sequenze (di varia natura, parole, espressioni o versi) inserite qua e là nel discorso, sono personali forme di routine utilizzate in modo per lo più irriflesso per cadenzare. Gli intercalari non hanno una specifica funzione nella strutturazione del testo né trasmettono precisi contenuti semantici: proprio per questo, possono ricorrere più volte in una stessa enunciazione come veri e propri tic verbali.

Elenco (non esaustivo) di intercalari

Non è vero? * Va bene? * Ok? * All’incirca * Ovverosia * ovvero detto * ovvero * Piaccia o non piaccia * In un certo senso * In certo qual modo * sostanzialmente * praticamente * essenzialmente * naturalmente * E così via * e via dicendo * e compagnia bella * e compagnia a briscola * Eccetera eccetera * Morale della favola * Per farla breve * In poche parole * Qui lo dico e qui lo nego * So io quello che dico * Chi sa mi capisce * Noi c’intendiamo * Non c’è problema * Dico io * Quant’altro * Io domando e dico * Siamo seri * Giustappunto * Le chiacchere stanno a zero

Quando e perché usiamo gli intercalari?

Ognuno di noi ne utilizza involontariamente e ripetutamente almeno uno nelle sue conversazioni e nella maggior parte dei casi neppure se ne accorge. Nelle occasioni di public speaking gli intercalari si sprecano.

Questo avviene anche se tutti noi deprechiamo un discorso infarcito di intercalari e ci lamentiamo quando ci capita di assistere ad uno speech che è pieno di espressioni inutili e ridondanti che spesso scambiamo per disturbi neurologici.

Mettiamoci dalla parte di chi ascolta:

  • L’intercalare ripetuto più volte disturba la nostra capacità di seguire il filo logico del discorso
  • La ripetizione incontrollata dell’intercalare è un disturbo e racconta lo stato d’animo di chi parla (proprio come avviene per i gesti di scarico)
  • L’intercalare è composto di parole, di cui conserva il significato originario
  • Esteticamente, l’utilizzo dell’intercalare è in grado di vanificare la bontà di qualsiasi comunicazione.

L’intercalare ha un potere di essere ricordato molto superiore ai contenuti del discorso e di solito è indipendente dall’occasione, parte caratterizzante dell’oratore tanto da ispirare soprannomi e caricature.

Una caratteristica propria dell’intercalare è quella di diffondersi, attraverso un contagio culturale che “marca” l’appartenenza ad un gruppo (il cioè di sessantottina memoria ne è l’esempio). A livello sociologico diventa un elemento stilistico e identificativo di un determinato gruppo o contesto socio-culturale (pensiamo agli intercalari regionali o ai vezzi linguistici de gruppi di adolescenti), rappresenta la parola d’ordine per accedere a una precisa comunità, gruppo, branco o tribù.

A livello psicologico iniziamo ad acquisirli in giovane età e riflettono la situazione esistenziale, la qualità del rapporto con i genitori, con la scuola e il desiderio di affiliazione ad un gruppo sociale. Si acquisiscono per imitazione di persone e di comportamenti di gruppo, e si consolidano come tratto identificativo.

Intercalare, il parassita del public speaking

Chi parla in pubblico ha il compito di dedicare una speciale attenzione agli intercalari. Il public speaking è l’occasione in cui è più semplice eccedere con la ripetizione compulsiva degli intercalari.

L’uso dell’intercalare nel public speaking è spesso fuori luogo, non necessario e ridondante e rovina sempre l’esposizione catalizzando l’attenzione. L’inconsapevole ricorso all’intercalare calma la nostra sensazione di insicurezza e, infatti, è sempre più accentuato quando ci troviamo in difficoltà emotiva.

L’intercalare non è funzionale alla nostra comunicazione, non appartiene al nostro contenuto né alla forma che desideriamo dare al nostro discorso. L’intercalare è un vero e proprio parassita della nostra comunicazione, succhia energia a chi parla e attenzione a chi ascolta.

Come possiamo controllare i nostri tic verbali? e riprendere il timone del nostro speech?

Quattro passi per un discorso senza intercalari

1 – Consapevolezza

a. Filma i tuoi interventi in pubblico, riguardandoti riconoscerai immediatamente le formule verbali ripetitive che utilizzi come intercalari:

b.  Intervista le persone con cui interagisci regolarmente (in questo sono ottimi i colleghi) e chiedi quali sono gli intercalari (se ci sono) che ripeti nelle tue conversazioni

c. Fai una lista di queste espressioni

d. Gli intercalari cambiano nel tempo, quindi è necessario ripetere le ricerche e aggiornare la lista

2 –  Controllo

a. Chiedete la collaborazione delle persone con cui interagisci regolarmente (in questo sono ottimi i colleghi) e chiedi di segnalarti ogni volta che ripeti un intercalare almeno due volte nella stessa conversazioni

b. Fai discorsi a braccio filmandoti, interrompi ogni volta che stai utilizzando un intercalare presente nella lista, riguardati e riprova di nuovo

c. Prova a utilizzare consapevolmente come intercalare una parola ridicola (esempio pimpinello), l’effetto sarà ironico e straniante.

3 – Preparazione

a. Poiché la ripetizione fuori controllo dei tic verbali ha una maggiore incidenza quando affrontiamo situazioni di difficoltà, la padronanza dei contenuti di quello di cui parliamo è un valido alleato della nostra sicurezza

b. Nei momenti di confusione o in cui siamo incalzati dall’interlocutore siamo spesso inclini a utilizzare gli intercalari per prendere tempo e consentire al nostro cervello di riprendere il nesso logico del discorso, proviamo a fermarci e a prendere respiro.
Il nostro cervello avrà il tempo di riprendere il nesso logico e acquisteremo autorevolezza agli occhi di chi abbiamo di fronte.

4 – Pausa

a. Le pause fanno paura ma sono il più grande alleato di chi parla in pubblico. Temiamo di perdere l’attenzione di chi ci ascolta in questo spazio di silenzio. Per questo la pausa deve essere uno spazio silenzioso e pieno.

b. La gestione delle pause è complessa e si affina insieme alla sensibilità

c. Ascoltate TED, vedete film, ascoltate musica e intercettate le pause

d. Filma un piccolo discorso nel quale darai particolare enfasi alle pause. Riguardati e riprova fino a quando ti sembra di aver trovato il giusto equilibrio tra parlato e silenzioso.

Il controllo dei tic verbali non deve essere mai il nostro pensiero prima, dopo e durante i nostri speech! Per questo è fondamentale allenarsi prima della gara!

Se hai il timore che i tic verbali rovinino i tuoi speech e pensi sia il momento di trovare una soluzione su misura per sviluppare la tua capacità di esprimerti efficacemente con uno stile personale di public speaking, contattami!

Se hai il video di un tuo speech, sarò felice di analizzarlo con te e di offrirei miei suggerimenti!

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