E’ del poeta il fin la meraviglia…chi non sa far stupir vada alla striglia

G.B. MARINO

Come possiamo utilizzare l’emozione della sorpresa per attivare un cambiamento nella nostra vita?

Quale è il significato che possiamo associare a questo stato fuggevole nei percorsi individuali per il miglioramento del nostra qualità di vita?

Di questo scriverò oggi partendo, come sempre, dalla definizione etimologica.

SORPRESA è il sostantivo femminile del verbo sorprendere, vocabolo composto dal verbo prendere preceduto dal prefisso sor, significato letterale “prendere dal disopra” cioè senza essere attesi, visti, intercettati (sec. XIII).

Cosa è la sorpresa?

La sorpresa è uno stato emotivo di breve durata scatenato da un evento inatteso non coerente con l’aspettativa di chi lo sperimenta.
Dura pochi istanti ed è in genere seguita da emozioni primarie quali la paura o la gioia.
Nella nostra lingua il termine ha un’accezione genericamente positiva, infatti in caso contrario aggiungiamo sempre un aggettivo che qualifica l’esperienza come negativa (NdR: “una brutta sorpresa”).

Come nasce la sorpresa?

A livello di struttura cognitiva si distinguono due principali tipi di sorpresa:

  • esiste una sorpresa di “prima mano” che trova la sua origine nello scarto tra quello che si osserva e aspettative precedenti. A tutti noi sarà capitato di organizzare una festa a sorpresa per un amico. Il potere della sorpresa in questo caso si manifesta nel delta esistente tra la convinzione precedente (“nessuno è libero questa sera per festeggiare con me il compleanno”) e la nuova realtà che si realizza (“sono tutti qui per me, per festeggiare con me”). Da un punto di vista cognitivo, è avvenuta una discrepanza tra un nuovo input e una precedente conoscenza.
  • esiste un tipo di sorpresa più profondo e complesso che si origina quando un evento è in netto contrasto con il precedente sistema di credenze consolidate. La ragione cognitiva della mia sorpresa è che l’evento distrugge alcune delle mie forti e radicate credenze. In questo caso si mettono spesso in discussioni valori e pregiudizi consolidati.

Il Goal-Oriented Agents Laboratory (GOAL) sottolinea come nonostante le differenze, entrambi i tipi di sorpresa sono basati su un principio di “fallimento cognitivo” dove le credenze consolidate vengono negate da qualcosa di nuovo.
La sorpresa, scatenata solo da un evento improvviso e inaspettato, è la reazione prima di fronte a qualcosa che non siamo strutturati ad affrontare e a gestire. Ekman ci parla di sorpresa come di uno stato emotivo che dura solo pochi secondi, induce smarrimento e rappresenta uno stato di sospensione necessario per adeguare la mappa cognitiva ai nuovi elementi introdotti.
A livello individuale l’esperienza della sorpresa affonda le radici nella pratica ludica della prima infanzia (il gioco del “cucù, che contrappone il piacere del riapparire dell’adulto ala sua assenza ne è un valido esempio) e nei giochi più strutturati che seguono (tra tutti il sempre efficace nascondino).

La sorpresa, nella sua accezione più tipica, è un’emozione che veicola un piacere reciproco, in chi la vive e in chi la suscita.

Non è forse per questo, ossia per celebrare il rito della sorpresa, che incartiamo i regali?

Il potere rivoluzionario di cambiare le carte in tavola

Abbiamo sottolineato come la sorpresa ha il potere di indurci a ridisegnare la mappa delle nostre credenze e a indurci a sperimentare nuove forme di piacere.

Un percorso di coaching accompagnare il coachee in un percorso di cambiamento che presuppone una messa in discussione di un sistema di credenze e abitudini spesso fondate su un sistema cognitivo non più adatto a muoversi vantaggiosamente nel mondo. Scoprire qualcosa di nuovo, sperimentare un nuovo approccio ai problemi può essere difficile. L’effetto sorpresa di un esercizio, la sorpresa stessa delle risposte ha il potere spiazzante di rimettere in discussione uno status quo. La sorpresa si rivela così utile per compiere il primo passo per uscire dalla zona di confort.

La sorpresa come attivatore di benessere

L’uomo ama la sorpresa perché sa che ad essa segue una sensazione di gioia.

Introdurre elementi di sorpresa nella nostra quotidianità è un principio di benessere. Se abbiamo un’indole organizzata, che impone una quotidianità pianificata da uno schedule rigido, è utile prevedere un momento di discontinuità. Il concetto del “lasciare al caso” apre la possibilità di essere sorpresi da nuove esperienze e opportunità.

Cosa può essere più efficace che gestire l’imprevisto come opportunità?

Cosa può essere più empatico di regalare una sorpresa a qualcuno che amiamo?

Il successo (nell’accezione che ciascuno di noi attribuisce alla parola) è frutto di pianificazione, lavoro e fatica ma porta con sé sempre una dose di sorpresa che concorre alla creazione di una buona autostima.

Quali sono gli eventi della tua vita in cui una sorpresa è stata il primo seme di una nuovo progetto o di una nuova consapevolezza?

In quale narrazione (film, romanzi, eventi sportivi) l’effetto sorpresa è stato il vero catalizzatore della tua attenzione?

Condividi il racconto di un’esperienza di sorpresa che ha cambiato la tua percezione del momento che stavi vivendo!

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